IL BALLO DELLE API

Una delle cose più belle delle Api è vederle comunicare tra loro, attraverso una danza. E’ una questione di feromoni, di odori che vengono rilasciati attraverso movimenti armoniosi che ricordano una danza. Danzando comunicano, danzando trasportano i pollini e creano micro ambienti puliti e fertili.

Ecco alcuni motivi per amare questi essere viventi

Sono loro che, danzando, trasportano i pollini

Le Api sono degli insetti di grande complessità. Molti di noi le conoscono per il miele o per le loro punture. Ma oltre a questo ci sono numerosi altri aspetti della loro vita e della loro attività che dovremmo sapere per capirne il valore e le nostre responsabilità.

Partiamo dal fatto che vengono chiamate le “Giardiniere della Natura”: grazie all’impollinazione, permettono ai nostri campi, alle nostre montagne e anche ai nostri giardini di avere una splendida varietà di fiori e vegetazione.

Le Api amano il bello

Fateci caso, le Api scelgono sempre posti illuminati dal sole e si trovano in boschi meravigliosi e prati fioriti. Questo ci ricorda l’importanza degli spazi naturali, ci ricorda che lo spazio non deve essere destinato soltanto a palazzi e macchine, ma che deve tenere conto di tutti gli esseri viventi che ci abitano.

Un apicoltore ci ha insegnato che quando inizia la primavera non dobbiamo tagliare subito l’erba dei nostri giardini, ma dovremmo concedere loro qualche giorno che tutto fiorisca, perché quel prato disordinato e selvaggio è il paradiso degli insetti, è il pranzo di natale di formiche e uccellini, è il campo di lavoro delle api.

Le Api creano e vivono in comunità collaborative e unite

Come spesso accade, la natura ci insegna molte cose che potremmo replicare per costruire comunità umane e solidali. Le api, come le formiche, vivono in colonie numerose e ben  organizzate; le api sono molto sociali e per poter sopravvivere hanno bisogno l’una  dell’altra. Questo principio di collaborazione e interazione deve diventare il nostro modo di vivere e vedere la nostra società, perché se degli esseri così piccoli sono in grado di produrre il nettare degli dei vivendo e lavorando in questo modo, noi uomini e donne chissà quanto di bello e di buono possiamo costruire insieme.

L’Ape Regina e la Vita

La Regina è il cuore pulsante dell’alveare, senza di lei non può esistere futuro; ancora una volta questo piccolo insetto ci ricorda l’importanza delle figure femminili all’interno di una società. La Regina, infatti, permette il ricambio continuo di api e la conseguente sopravvivenza di una famiglia, come le donne tengono in mano in grembo il futuro delle società.

Amiamo le api, ci sembra evidente, ed è per questo che vogliamo condividere con voi il pensiero di un apicoltore che ha fatto della passione per le api il suo lavoro e che ringraziamo perchè è ormai chiaro che il suo lavoro è fondamentale per la sopravvivenza dell’ambiente.

Come ti sei avvicinato alle api?

  • Mi sono avvicinato alle api , un po' per caso , facendo uno stage dopo la maturità sull'agricoltura biologica scegliendo in azienda apistica come esperienza e da lì il colpo di fulmine.

Come funziona il tuo lavoro?

  • È impossibile sintetizzare il mio lavoro in poche righe: ti alzi all'alba , fai centinaia di km per raggiungere le api nelle varie postazioni sparse per il Veneto, lavori con loro , in base al periodo dell'anno le cose da fare con loro sono differenti, smieli, cioè togli il miele dai favi, produco le regine... insomma c'è una mole di lavoro pazzesca e solo con grande passione si può farlo.

L’ape Regina necessita di cure particolari? Ci racconti come funziona?

  • L'ape regina si alimenta solo ed esclusivamente di pappa reale, se vuoi fare un allevamento di regine bisogna mettere in certe condizioni l'alveare e la regina ha bisogno di continuo nutrimento . L'abilità dell' apicoltore sta nel creare questa situazione nell' alveare con varie tecniche del settore.

Cosa possiamo fare noi cittadini per salvare le api che sono in via d’estinzione?

  • Secondo me il singolo può fare fisicamente ben poco in questo momento , piuttosto serve creare una maggiore consapevolezza climatica e sociale nelle persone e sostenere delle politiche agricole che aiutino gli apicoltori a svolgere meglio il loro lavoro prezioso e abbandonare questa deleteria idea del consumismo.

Christian Forte, apicoltore

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